Per molti italiani le vacanze sono quasi terminate e in molti si apprestano a tornare al lavoro di sempre, continuando a sognare ad occhi aperti il prossimo viaggio, a soffrire della cosiddetta “sindrome da rientro” è la metà delgi italiani tra i 20 e 50 anni.
Quali i sintomi
I sintomi più comuni sono un “senso di stordimento, calo di attenzione, digestione difficile, mal di testa e dolori muscolari, ma anche ansia, abbassamento dell'umore, senso di vuoto, atteggiamento distaccato e irritabilità", non si tratta di un fenomeno raro, ma piuttosto di una patologia strettamente correlata alla cosiddetta “sindrome d'adattamento” che si ripresenta “ogni volta che avviene un cambiamento dello stile di vita". Questo perché in vacanza, “il cervello tende ad eliminare ogni informazione ansiogena, per entrare in un 'mondo' di serenità totale, ma tornati al lavoro la storia cambia”.
Come combattere la sindrome
Per rimediare alla sindrome da rientro non servono farmaci o psicoterapia; basta reinserirsi gradualmente nella routine quotidiana. Ad esempio, è importante rientrare dalle vacanze non immediatamente a ridosso del ritorno in ufficio, magari prevedendo qualche giorno “cuscinetto” che permetterà di ritrovare l’equilibrio prima dello stress da scrivania.
Lavorare con lentezza, riposare e mangiare bene Buttarsi a capofitto nel lavoro da subito non va bene, e pertanto rinviare gli impegni più gravosi spesso si rivela essere un vero e proprio toccasana”, sostengono gli psichiatri. Riprendere la vita quotidiana in modo graduale non facendosi prendere dal panico dalla mole di lavoro che, probabilmente si è accumulata durante la nostra assenza. Per ritrovare il proprio equilibrio, è importante riposare bene e per aiutare il sonno, è importante anche mangiare poi frutta e verdure ed evitare alcolici e cibi pesanti.
fonte.viaggi.excite
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