10 set 2011

STAGISTI E PRATICANTI POCO TUTELATI


Anni di università e pratica per ‘finire’ in uno studio a zero euro al mese: sono i professionisti di domani, avvocati, notai, architetti, che oggi devono sottostare a ‘regole di mercato’ per niente vantaggiose.
Secondo un'indagine condotta dall'Ires sul mondo delle professioni, i giovani che entrano nel mondo professionale vengono trattati come dipendenti con orari fissi e carichi di lavoro che impediscono di svolgere attività in proprio, quasi la totalità (84,5%) deve garantire una presenza quotidiana, il 76,8% e deve rispettare un orario di lavoro con una media di ore lavorate pari a quella di un impiego in full-time, circa 38 ore, il tutto senza ricevere alcun compenso!
Dall'indagine emerge che il 91,6% di soggetti è insoddisfatto della retribuzione, ma che quasi la metà dei 'praticanti' uno stipendio non lo riceve proprio, solo l'altra metà dl campione esaminato, riceve un compenso mensile per l'attività di tirocinio.
Dato decisamente negativo, considerano che l'età media dei praticanti sfiora i 30 anni, età in cui bisognerebbe essere in grado di mantenersi da soli senza ricorrere alla famiglia, cosa che oggi non avviene perché i giovani in questione non percepiscono uno stipendio né una retribuzione comunque soddisfacente, capace di garantire il sostentamento del singolo giovane.
Per questo motivo, pochi sono i giovani che vivono la pratica come un'esperienza utile per inserirsi nel mondo del lavoro, mentre il molti la considera una perdita di tempo.
Per cercare di risolvere questa situazione davvero scoraggiante, il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, prevede di applicare anche ai praticanti un tipo di contratto come quello dell'apprendistato che possa garantire maggiori tutele. Ma l’argomento risulta piuttosto complesso da affrontare
fonte:business.it

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