3 ott 2011

FINANZIAMENTI STATALI PER LE PARI OPPORTUNITA'

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 agosto il Programma Obiettivo 2011 che apre annualmente i bandi per progetti di azioni positive a favore dell'incremento e della qualificazione dell'occupazione femminile, per il superamento delle disparità salariali nei percorsi di carriera, per la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, per la creazione di progetti integrati di rete. 
La scadenza il 30 novembre 2011. 
Il Programma Obiettivo invita i datori di lavoro pubblici e privati, le cooperative e i loro consorzi, i centri di formazione professionale accreditati, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, le associazioni di categoria, associazioni onlus, sindacati, a formulare progetti di azioni positive a favore dell'inserimento, la permanenza, il consolidamento e l'avanzamento professionale delle donne.

Scopo del progetto
1. Promuovere la presenza delle donne negli ambiti dirigenziali e gestionali, al proprio interno, sia attraverso specifici percorsi formativi, volti all'acquisizione di competenze di vertice e/o di responsabilità, ma anche per l'attuazione di buone e nuove prassi a favore di un concreto inserimento nelle strutture esecutive entro i termini di conclusione del progetto. Vincolante per gli organismi di carattere elettivo un piano di inserimento che individui interventi mirati ad aumentare la rappresentanza di genere (quali, ad esempio,l'introduzione di quote rosa).
Destinatarie/i: occupate/i, iscritte/i, associate/i.
2. Modificare l'organizzazione del lavoro, del sistema di valutazione delle prestazioni e del sistema premiante aziendale, attraverso la sperimentazione di nuove prassi per favorire la conciliazione e attuare azioni integrate. Le azioni debbono produrre effetti misurabili e documentabili nella rimozione delle discriminazioni di genere anche attraverso il superamento del differenziale retributivo tra donne e uomini, nella progressione delle carriere femminili, nell’attuazione di azioni finalizzate al raggiungimento di un'equa e paritaria distribuzione degli incarichi, nell’adozione di strumenti di valutazione nei sistemi organizzativi aziendali per misurare i livelli di attuazione di politiche di pari opportunità.

Destinatarie/i: occupate/i
3. Sostenere iniziative che favoriscano la crescita professionale, implementino percorsi formativi qualificanti e migliorino le competenze e l' occupabilità. Sono previste tre linee d’intervento per:
a. lavoratrici con contratti di lavoro non a tempo indeterminato in particolare giovani neolaureate e neodiplomate. Le azioni proposte dovranno mirare a stabilizzare la situazione occupazionale, in una percentuale non inferiore al 50% delle destinatarie dell'azione.
b. disoccupate, inattive, in cassa integrazione e/o in mobilità, con particolare attenzione a quelle di età maggiore di 45 anni. Il progetto può essere proposto da aziende, o per conto di aziende, o da quanti intendano effettivamente attuare iniziative mirate all'inserimento e/o reinserimento lavorativo di almeno il 50% delle destinatarie di questo specifico target attraverso azioni di formazione, orientamento e accompagnamento.
c. agevolare l'inserimento e/o il reinserimento lavorativo di donne attraverso azioni di formazione, di qualificazione/riqualificazione, orientamento e accompagnamento finalizzate all'acquisizione di competenze per la creazione di imprese da costituirsi entro i termini di chiusura del progetto.
Destinatarie: giovani laureate e neodiplomate, lavoratrici in situazioni di precarietà, disoccupate madri, donne di età maggiore di 45 anni, immigrate.

4. Consolidare una o più imprese a titolarità e/o prevalenza femminile nella compagine societaria attraverso:
• studi di fattibilità per lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi e mercati anche in settori emergenti come la Green Economy; • azioni di supervisione, supporto e accompagnamento secondo la tecnica del mentoring imprenditori/imprenditrici che accompagnano altre imprenditrici), e con supporto all'accesso al credito;
• counselling alla gestione di impresa; • formazione, mirata all'attività che si intende svolgere, altamente professionalizzante rivolta alla titolare o alla compagine societaria; • iniziative tra più imprese femminili per la definizione e la promozione dei propri prodotti/servizi anche attraverso la fruizione in comune di servizi di supporto; la creazione e la promozione di marchi; la creazione di sistemi consorziati di distribuzione e promozione nel mercato.

Destinatarie: imprese femminili attive da almeno due anni, preventivamente identificate e individuate nel progetto.

Qualora il destinatario delle azioni non coincida con il proponente è necessaria lettera di adesione al progetto sottoscritta in originale dal rappresentante legale della/delle aziende coinvolte.

5. Promuovere la qualità della vita personale e professionale, anche per le lavoratrici migranti, con azioni di sistema integrate che tengano conto delle indicazioni delle strategie comunitarie, a partire dalla rimozione dei pregiudizi culturali, attraverso la rimozione degli stereotipi, in un'ottica di pari opportunità, che producano effetti concreti sul territorio (incidendo anche sui tempi delle città). Le azioni dovranno essere concordate e attuate da almeno tre realtà comprese tra: associazioni di genere, organizzazioni sindacali, organizzazioni datoriali, enti pubblici, associazioni di migranti, ordini professionali.

Destinatarie/i: persone che risiedono nell'ambito del territorio/i di riferimento dell'ente pubblico.

Tra le indicazioni si prevede che le azioni debbono avere caratteristiche di sistema per tenere conto del complesso contesto in cui le donne agiscono e delle indicazioni delle strategie comunitarie e nazionali. E’ inoltre richiesto che siano intensive e innovative rispetto agli obiettivi, offrano la possibilità di una continuità nel tempo.

La durata massima dei progetti non potrà essere superiore a ventiquattro mesi. Tenuto conto delle risorse a disposizione e per poter soddisfare un maggior numero di proposte è previsto un tetto massimo di finanziamento per progetto di € 120.000,00.

Il Programma Obiettivo è approvato annualmente dal Comitato nazionale per l'attuazione dei principi di parità di trattamento ed uguaglianza di opportunità tra lavoratori e lavoratrici secondo quanto previsto dal "Codice delle pari opportunita' tra uomo e donna, a norma dell'art. 6 della legge 28 novembre 2005, n. 246" e s.m.i.;
Per I comuni e le aziende è necessario allegare ai progetti il Piano triennale di azioni positive ( qualora lo debbano fare per legge) .
Possono partecipare Associazioni di categoria, Sindacati, Associazioni Onlus.

In riferimento alle disposizioni contenute nell’art.7 c.5 D.Lgs. n.196/2000, si ricorda che sono tenute a provvedere agli adempimenti di legge in occasione della scadenza triennale le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le regioni, le provincie, i comuni e tutti gli enti pubblici non economici, nazionali, regionali e locali.

In caso di mancato adempimento, il suddetto decreto legislativo applica la sanzione prevista dall’art.6 c.6 del d.L.vo 165/01, in base alla quale:
Per il Piano triennale di Azioni positive, l’Amministrazione dovrà avvalersi, come da norma, del parere della Consigliera di Parità territorialmente competente e del Comitato Pari Opportunità eventualmente costituito secondo il rispettivo contratto collettivo.

Con l’occasione si ricorda che, in virtù dell’art.7 c.1 del D.L.vo 196/2000 che ha modificato l’art.2 c.1 della Legge n.125/91, a partire dal 1 ottobre ed entro il 30 novembre di ogni anno anche gli Enti pubblici possono richiedere al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale di essere ammessi al rimborso, totale o parziale, di oneri finanziari connessi all’attuazione di progetti di azioni positive. Tali progetti vanno presentati in base al programma obiettivo – diffuso mediante pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale – che il Comitato Nazionale di Parità formula, ai sensi dell’art.7 comma 2 del citato decreto, entro il 31 maggio di ciascun anno.

vedi anche   articolo sotto :ultime notizie CCIAA del 3/10/2011

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