Il Vescovo a Villa Jamele per parlare di economia sociale
Nell’ambito della visita pastorale a Orsara, Monsignor Cornacchia
incontra gli imprenditori
Peppe Zullo: “E’ un grande onore per noi. Dalla Chiesa attenzione ai temi
di cibo e sviluppo”
ORSARA DI PUGLIA (Fg) – Il Vescovo della Diocesi Lucera
Troia, Monsignor Domenico Cornacchia, lunedì 24 febbraio sarà a Villa Jamele
per presiedere l’incontro su “Ristorazione e economia sociale” e officiare la
Santa Messa. L’evento è organizzato dalla Diocesi Lucera-Troia nell’ambito
dell’ultimo giorno della visita pastorale a Orsara di Puglia. All’incontro, che
comincerà alle ore 17, sono invitati gli amministratori locali, i sindaci, le
imprese della ristorazione, le aziende del settore agroalimentare, le realtà
imprenditoriali del comparto enogastronomico dei Monti Dauni e della
Capitanata, i cuochi, le imprese agricole, i responsabili delle aziende di
trasformazione presenti sul territorio. Al termine del confronto, e dopo la
Santa Messa, gli ospiti potranno degustare alcuni dei piatti che hanno reso
Peppe Zullo uno dei cuochi italiani più conosciuti e apprezzati.
PEPPE ZULLO: “E’
UN ONORE”. “La
visita del Vescovo ci fa un immenso piacere ed è un onore per noi”, dice Peppe
Zullo, cuoco-imprenditore che ha eletto Villa Jamele a simbolo del proprio
percorso di ambasciatore delle eccellenze pugliesi. “La Chiesa, che con Papa
Francesco è interessata da un processo di straordinario cambiamento, dimostra
di comprendere prima e meglio degli altri quanto i temi del cibo, della
nutrizione e del ritorno all’agricoltura siano importanti per rilanciare
un’economia più giusta, foriera di uno sviluppo che porti benessere a tutti gli
strati sociali, alle donne come agli uomini, ai giovani e agli adulti”.
Monsignor Domenico Cornacchia, alle ore 18 di lunedì 24 febbraio, celebrerà la
Santa Messa proprio nella sala ricevimenti di Villa Jamele, laddove si
celebrano e si sono celebrati (nell’arco di oltre dieci anni) centinaia di
eventi legati al sacro vincolo dell’amore e del matrimonio. “A modo nostro”,
continua Peppe Zullo, “anche noi imprenditori della ristorazione cerchiamo di
restituire un sogno e una speranza a questa nostra meravigliosa terra. Occorre
che le istituzioni ascoltino e accolgano il messaggio della Chiesa e comincino
a sostenere con i fatti l’economia sociale sviluppata dalle piccole e medie
imprese”.
RISTORAZIONE,
ECONOMIA SOCIALE DEI MONTI DAUNI. A Orsara di Puglia, l’enogastronomia, piatto forte di una
vocazione agroalimentare a tutto tondo, conta su 21 tra ristoranti, strutture
agrituristiche, pizzerie, bar ed enoteche. La ricettività del borgo mette in
campo 2 strutture alberghiere e 6 bed and breakfast. A tavola, le tipicità del
cacio ricotta caprino e del pane di grano duro si possono gustare sorseggiando
tre vini di Orsara che hanno ottenuto la Igt (Identificazione Geografica
Tipica): “Il Tuccanese”, “Aliuva” e “Ursaria”. Proprio il buon cibo, negli
ultimi 15 anni, è stato il biglietto da visita ideale per far conoscere e
apprezzare il patrimonio materiale e immateriale di Orsara di Puglia. Sono più
di 20 i principali luoghi orsaresi d’interesse storico, culturale e
architettonico che rappresentano la narrazione vivente di una trama che mette
insieme tradizione, fede e leggende. I marchi di qualità assegnati al Comune di
Orsara di Puglia sono 3: il primo, arrivato nel 2007, ha fatto meritare al
paese l’ingresso nel circuito di Cittaslow; il secondo è quello che, con la
Bandiera Arancione, garantisce al borgo nuovi canali di promozione e di
crescita; il terzo è il titolo di "Comune Amico del Turismo
Itinerante" assegnato al paese da un'organizzazione che unisce 110
associazioni di camperisti italiani.
fonte comunicato stampa
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