Nell'articolo di Panorama n°3, Giulio Tremonti, ha denunciato l'esistenza di 400 mila posti di lavoro che il settore artigianale non riesce a riempire per mancanza di personale qualificato, oltre al gap tra i circa 236mila diplomati tecnici di cui le aziende avrebbero bisogno ogni anno e i 125 mila diplomati;
Panorama in collaborazione con la Hrc Academy ha elaborato un rapporto che analizza i settori in crescita, le professioni e le lauree che possono facilitare l'accesso al mondo del lavoro e quelle non spendibili. Ingegneri, commerciali, esperti di marketing e tecnici sono sempre in lista alle classifiche di gradimento, mentre amministrativi, addetti alla comunicazione, legali e tutti i profili generici sono quelli di cui le aziende in questo momento hanno meno bisogno.
Le aziende sperimentano tutti i giorni la difficoltà nel trovare profili professionali adatti. I più ricercati sono infermieri e operai specializzati, ma anche ingegneri elettronici, laureati in economia, ottici, periti chimici, barman e persino parrucchieri ed estetisti. Dunque manca il lavoro o il lavoratore? Entrambe le cose sostiene Andrea Cammelli Direttore del consorzio interuniversitario Almalaurea " è vero, i giovani spesso scelgono lauree deboli, ma è pur vero che molti dei nostri "cervelloni" vanno all'estero e che le piccole e medie imprese hanno per questo difficoltà a innovarsi". A volte una laurea può far paura, ma dove sono stati inseriti giovani laureati in piccole imprese, i risultati sono stati molto positivi, non dimentichiamo che la soglia formativa si è alzata, cioè i tecnici che le aziende cercano non possono piu essere solo periti, che rischiano di essere messi fuori gioco dall'innovazione, ma vanno cercati tra chi ha per esempio una laurea triennale."
Secondo Giordano Fatali il 2010 ci consegna il ritratto di un anno difficile, ma il 2011 ha tante possibilità di fare la differenza e riuscirà a spostare l'accento sull'orientamento per ripristinare un equilibrio tra domanda e offerta di lavoro.
E in tema di Orientamento, tra l'altro tema a me familiare in quanto studentessa in Scienze della Formazione, il Ministro Meloni afferma che quando si affaccia al mondo del lavoro, un ragazzo italiano ha una serie di handicap rispetto ai colleghi europei: vi entra generalmente piu tardi degli altri, non è preparato a presentare una propria candidatura, durante i corsi di studio non ha avuto contatti con il mondo delle aziende, e sopratutto non ha compiuto le sue scelte formative senza poter far affidamento su un'adeguato "orientamento formativo".
Una delle criticità italiane sta proprio in questo, nel far incontrare domanda e offerta di lavoro.
Una sfida che i vari governi hanno ben chiara e su cui stanno lavorando. Frutto di tale interesse è la nascita del Campus Mentis, un progetto del Ministero della gioventù che permette ai giovani laureati di partecipare, per una settimana a un'esperienza di formazione,orientamento e incontro con le aziende. L'esperimento sta dando buoni frutti ed il 77% dei partecipanti ha ricevuto una proposta di lavoro entro un anno.
In tema di orientamento è altresì fondamentale riaprire un canale di comunicazione tra formazione e lavoro; ciò si sta facendo con il rilancio dell'apprendistato. Una nuova norma, prevede infatti che per i ragazzi che abbiano compiuto 15 anni, l'obbligo di istruzione possa essere assolto non più solo in classe, ma attraverso un percorso formativo svolto direttamente sul posto di lavoro.
Il tema dell'orientamento formativo è di primaria importanza, perchè se i giovani avessero le giuste informazioni saprebbero scegliere meglio il proprio percorso di studi. Non è irrilevante, saper che un anno dopo la laurea un avvocato su tre è disoccupato e quello che lavora ha uno stipendio netto di 958 euro. Mentre gli infermieri o le ostetriche hanno un tasso di disoccupazione pari a zero ed uno stipendio netto di 1.637 euro. Uno degli obiettivi sarà quello di far sì che le informazioni arrivino a tutti i ragazzi che si accingono a scegliere quale strada imboccare per il loro futuro.
Fonte: Panorama,13 gennaio 2003 n°3.
Sintesi: Marianna Pinto
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