3 feb 2011

La disoccupazione esiste perchè snobbiamo il lavoro manuale

Da tempo ormai si denuncia il dramma dell'occupazione in Italia. Milioni sono i disoccupati e quelli in cassa integrazione, quasi 30 giovani su 100 alla ricerca di un lavoro. a tutto ciò segue il problema del precariato, la difficoltà a conquistare un lavoro stabile e farsi una famiglia.
Tutto vero.
Da tempo ormai l'Italia è ferma e la crisi mondiale non ha fatto che aggravare i nostri problemi, primo tra tutti quello di un tasso di occupazione basso. 
Ancora alla fine del 2008 a crisi ampiamente iniziata le aziende lamentavano una drammatica mancanza di laureati, in particolare nei settori tecnico-scientifico: ingegneria, matematica, biologia, geologia chimica, farmacia, agraria. 
E' di pochi giorni fa la notizia che nei prossimi anni potremmo trovarci a dover importare medici dall'estero, come anestesisti, radiologi, pediatri, chirurgi;...
per dirla breve, è vero che i laureati non trovano lavoro , ma è anche vero che ci sono in giro troppi pochi lauraeti nei settori pregiati. I giovani preferiscono le lauree deboli, facili a bsso contenuto scientiifco, oppure si indirizzano in massa verso lauree erroneamente ritenute forti, come economia, giurisprudenza, psioclogia dove la promessa di grandi guadagni non è però compensata perchè i laureati, in tali settori,sono troppi rispetto ai posti disponibili. Non va meglio sul versante dell'istruzione professionlae; da  anni infatti le imprese lamentano la mancanza di pavimentatori, idraulici, elettricisti ma anche informatici, esperti di telecomunicazioni, infermieri, solo per fare degli esempi.... 
Gli istituti tecnici e professionali sono snobbati dalle familgie, che per i propri figli, e specialmente per le ragazze preferiscono un'istruzione di tipo liceale, anche se  spesso questa non si conclude ne con una laurea ne con l'acquisizione di un mestiere ben definito;
per non parlare di quello che accade nel caso dei lavori più umili, come nel caso del grafico poco considerato in un paese arretrato com e l'Italia, al contrario molto valorizzato nel resto del mondo.
A ben rifletterci e per concludere, il problema della disoccupazione in Italia ha due risvolti: la mancanza d una seria politica industriale ha fatto sì che i posto di lavoro altamente qualificati scarseggiassero e nello stesso tempo le scelte delle familgie, ostili al lavoro manuale, hanno finto per  illudere una intera generazione di giovani che non riesce a cogliere le molte occasioni che il mercarto ancora offre.
Fonte: Panorama,3 Febbario n.6, p.89.
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