Il mondo è caratterizzato da rapidi mutamenti, da una crescente globalizzazione che porta ad una maggiore complessità in termini di relazioni economiche e socioculturali ,conseguenti alle sfide presentate da una nuova economia basata sulla conoscenza. Questi cambiamenti interessano ogni aspetto della vita delle persone e richiedono una trasformazione radicale dell'economia europea.
Le nuove strutture economiche e le società sono basate sempre più sull'informazione e sulla conoscenza. Sia nel posto di lavoro che nelle abitazioni, il computer è ampiamente disponilbile e questa familiarità con le tecnologie, dell'informazione e della comunicazone (TIC) ,costituisce un quadro nel quale pianificare il futuro dell'istruzione e della formazione.
Il passaggio a un'economia competitiva, dinamica e basata sulla conoscenza.
Il carattere mutevole della società e del mondo lavorativo, la complessità dell'organizzazione del lavoro, l'aumento dei compiti che i dipendenti devono svolgere, l'introduzione di schemi di lavoro flessibili e di metodi di lavoro in team fanno sì che che la gamma delle competenze utilizzate sul posto di lavoro venga ampliata costantemente. Le competenze personali (quali la capacità di adattamento, la tollerenza verso gli altri e verso le autorità, il lavoro in gruppo, la capacità di risolvere problemi e di prevedere rischi, l'indipendenza..) sono sempre più richieste nell'ambito lavorativo, affinchè sia possibile per gli individui ,vivere insieme nella tolleranza e nel rispetto reciproco. La più importante di questa competenze è la capacità di apprendimento lungo tutto l'arco della vita, considerata da tutti gli stati membri,una delle sfide piu impegnative da raggiungere.
Le persone sono la principale risorsa dell'Europa e su di esse dovrebbero essere imperniate le politiche dell'Unione. Investire nelle persone e sviluppare uno stato sociale attivo e dinamico sarà essenziale per la politica dell'Europa nell'economia della conoscenza.
I sistemi europei di istruzione e formazione devono essere adeguati alle esigenze della società dei saperi e alla necessità di migliorare il livello e la qualità dell'occupazione; dovranno offrire possibilità di apprendimento e formazione adeguate alle diverse età della vita, a giovani, adulti disoccupati, persone soggette a rischio, affinche le loro conoscenze non siano rese obsolete dai rapidi cambiamenti.
Il passaggio a un'economia digitale, basata sulla conoscenza, metterà cosi a disposizione un potente motore per la crescita, la competitività e l'occupazione e sarà in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini e dell'ambiente.
In tal mondo le imprese e i cittadini devono accedere ad un'infrastruttura delle comunicazioni a livello mondiale poco costosa e un'ampia gamma di servizi.Il passaggio a un'economia digitale, basata sulla conoscenza, metterà cosi a disposizione un potente motore per la crescita, la competitività e l'occupazione e sarà in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini e dell'ambiente.
Occorre che ogni cittadino possieda le competenze necessarie per vivere e lavorare in questa nuova società dell'informazione.
La cittadinanza attiva sara possibile grazie al collegamento veloce a internet di un maggori numero di imprese e di privati cittadini.
Creare un ambiente favorevole all'avviamento e allo sviluppo di imprese, specilamente di PMI(Piccole Medie Imprese).
Il Consiglio Europeo chiede alla Commissione degli Stati Membri di avviare lo sviluppo di una Europa imprenditoriale, innovativa e aperta a favore dell'impresa e dell'imprenditorialità. La competitività e il dinamismo delle imprese dipendono direttamente da un contesto normativo propizio all'investimento, all'innovazione e all'imprenditorialità. Ulteriori sforzi sono necessari per rimuovere l'onere burocratico inutile e gravoso per le PMI. Le istituzioni europee, i governi nazionali e le autorità regionali e locali, devono continuare a prestare particolare attenzione alle nuove regolamentazioni proposte e ai relativi costi di applicazione, continuando il loro dialogo con le imprese e con i cittadini ,tenendo presente questo obiettivo. Un'azione del genere si impone anche per incoraggiare le interfacce tra, le imprese e i mercati finanziari, la ricerca e lo sviluppo e gli istituti di formazione, i servizi di consulenza e i mercati tecnologici.
Gli Stati Membri dovrebbero focalizzare la loro attenzione sulle piccole imprese, che rappresentano il principale motore per la creazione di posti di lavoro in Europa, e rispondere specificamente alle loro esigenze.Fonte: "Consiglio Europeo di Lisbona 23 e 24 marzo 2000, Conclusioni della Presidenza (pp.1-12) e
Consiglio delll'Unione Europea Bruxelles 14 febbraio 2001(pp.1-17) "
sintesi di Marianna Pinto
Sito Blog I.C.A.R.
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