In Italia, il tasso di occupazione delle donne è al di sotto della media europea, ma è anche vero che secondo le ultime statistiche mondiali, le aziende, le imprese, e società che hanno a capo una figura femminile sono proprio quelle che vantano maggiori successi.
Come mai, nonostante la tanto acclamata parità dei sessi, affinchè la donna potesse affermarsi nel mondo del lavoro, siamo ancora così indietro?
Ciò che serve è far crescere la partecipazione femminile al mercato del lavoro e al tempo stesso abbattere la discriminazione culturale contro le donne.
Emerge che sono soprattutto le società a controllo familiare e le aziende della moda e del lusso ad avere una quota importante di donne, con il ruolo di presidente o di amministratore delegato.
Si tratta di figlie di imprenditori e manager, con il ruolo di amministratore delegato o di presidente all'interno della propria azienda, come per Daniela Riccardi presidente di Diesel, Dolce & Gabbana con Cristiana Ruella direttore affari generali e consigliera di amministrazione, Frida Giannini per Gucci, Miuccia Prada si è imposta nel mercato mondiale come leader indiscussa della moda femminile, la direttrice di Vogue America, Anna Wintour, è decisamente la giornalista di moda più conclamata del mondo. Oriana Fallaci è stata una delle più grandi scrittrici del nostro tempo, Alda Merini nella poesia, e cresce il numero delle donne attive in politica. Giusto per citare qualche nome, perchè gli esempi sarebbero molti.( fonte: Business on line, la rivista per i manager, professionisti e le aziende)
Le donne mettono a disposizione nel mondo del lavoro una curiosità, un’originalità, un modo di pensare divergente, ‘in rosa’, che non si basa su, regole da seguire, compiti da assegnare, ma che sfrutta l'empatia, la sensibilità, la passione per ciò che si fa e ciò che si è, valorizzando la disponibilità all'ascolto dell'altro, doti che di certo non mancano all'uomo, ma che nella donna sono di sicuro piu accentuate, proprio in quanto prerogativa del mondo femminile, il tutto necessario per poter meglio praticare il proprio lavoro, che risponde
a quei criteri che si pongono a metà strada fra le competenze e conoscenze tecniche, necessarie per poter al meglio praticare il loro lavoro, e l’umanità tipica del mondo femminile.Perché allora continuare a creare differenze fra uomini e donne, perché non valorizzare le risorse che la donna porta con sè anche nel lavoro?
Perchè come sostenne John Ruskin, 'quando c'è passione ed abilità, c'è sempre da aspettarsi un capolavoro".
Pubblicato da: Marianna Pinto e Saverio Pinto
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