26 gen 2012

IL 110 E LODE NON CONTA PIU', MA SOLO L'UNIVERSITA' DI PROVENIENZA!

 Il 110 e lode? Presto potrebbe non contare più. Nel Curriculum interesserà invece il prestigio dell’università di provenienza. Queste alcune delle novità del piano di studi che sarà discusso venerdì prossimo in Consiglio dei Ministri relativamente al valore legale della laurea e del suo valore nei concorsi pubblici. le nuove regole per valutare il merito saranno quelle di valutare la persona in base alle sue singole competenze e non al famoso “pezzo di carta”.
Il provvedimento che farà molto discutere in quanto la creazione di un nuovo sistema di valutazione del valore delle laurea sarà la qualità, la serietà, il prestigio accademico dell’università che lo ha rilasciato. Le università non saranno più considerate tutte uguali e quindi anche i loro laureati saranno valutati in modo diverso. 
Un laureato dell’università  “La Sapienza” potrebbe essere valutato diversamente da uno dell’Università degli Studi di Bari. Un 110 preso alla “Bocconi” non considerato alla pari di quello ottenuto presso “Roma Tre”. Ciò che di fatto avviene già per la selezioni di candidati da parte di aziende del settore privato verrebbe così trasferito anche al settore pubblico. Un provvedimento che non convince anche solo dalle premesse. 
Voto e corso di laurea non contano più. Le novità del provvedimento non finirebbero qui. Se da un lato le università di provenienza potrebbero costituire un criterio discriminante o di vantaggio nella ricerca di un’occupazione, anche per quanto concerne la votazione finale della laurea, i candidati sono su un livello di parità. Che sia un 110 e lode o un 98 non importa. Tradotto, questo significherebbe che ai concorsi pubblici tutti potrebbero presentare domanda di partecipazione. Basta avere il titolo. Secondo il piano, il voto non costituirebbe più un elemento di punteggio. L’intento del provvedimento sarebbe infatti quello di valutare le reali capacità che il candidato è in grado di dimostrate durante il concorso a prescindere dal suo curriculum.
Confindustria è decisamente favorevole nei confronti di questa svolta che considera in linea con la politica della liberalizzazione e più giusta nei confronti delle università meritevoli.
Tuttavia molti sottolineano come questo possa andare a sfavore di tante altre università e di studenti che hanno in tanti anni sudato per ottenere una votazione alta ma ora sono equiparati a studenti che invece hanno sì il 'pezzo di carta' ma con un punteggio minimo. Non a caso anche su facebook è nata la pagina 'Per un'università meritocratica', contro tale proposta del governo Monti.
fonte: dirittodicritica.com


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