il 21 dicembre 2014 alle ore 12.00 L’opera d’arte
del grande artista,sottoscritta dai premi Nobel per la Pace di tutto il mondo,
approda a Lucera di Puglia, antica città di Federico II, prima dell’Expo di
Milano e New York
Grazie
all’impegno del comitato dell’Uomo della Pace che insieme alla Diocesi di
Lucera-Troia , il Rotary club, il Lions club, l’ Associazione Misericordia, il
club Unesco, Gruppo Protezione Civile, Corpo volontario intervento pubblico di
Lucera, la delegazione del F.A.I provinciale di Foggia e 1000 cittadini della città di Lucera , per
il periodo natalizio la storica scultura L’Uomo della Pace di Franco Scepi (Scepi’s Man of Peace), che fù sottoscritta
in Vaticano da tutti i Premi Nobel per la Pace del Mondo nel 1999 , sarà
collocata nell’antica città di Lucera di Puglia, in Piazza Matteotti il 21
dicembre 2014, a conclusione dell’anno della santificazione di Papa Giovanni
Paolo II.
L’Uomo della Pace di Franco Scepi è il titolo del
dipinto ad olio che l’artista realizzò nel 1977 su ispirazione di Karol Wojtyla
l’anno prima che l’Arcivescovo di Cracovia
salisse al pontificato con il nome di Giovanni Paolo II.
Il primo
dipinto raffigurante la testa costruita come un muro dalla cui sommità
fuoriesce la colomba della
Pace fu utilizzato per il manifesto del
film L’Uomo di Marmo di Andrzej Wajda, vincitore al Festival di Cannes nel 1978 . In seguito
Scepi creò dalla sua opera pittorica un monumento in bronzo che venne sottoscritto a Roma nel 1999 da
Mikail Gorbaciov e da tutti i Premi Nobel per la Pace del mondo , perché
considerato simbolo anticipatore del crollo del muro di Berlino e fine della
guerra fredda.
Nella Bibblioteca Vaticana è conservato il pregiato Tomo CodexCodicum
con in copertina il bassorilievo in
oro dell’Uomo della Pace di Scepi. Il volume raccoglie le preziose
testimonianze autografe riguardanti l’opera e la Pace, con manoscritti di Papa
Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta, Yesser Arafat, Carlos
FilipeXimenes Belo, Norman Borlaug, MaireadCorrigan, Dalai Lama, Mikhail
Gorbaciov, RigobertaMenchùTum, Lech Walesaed altri fondamentali protagonisti
della storia nel 900.
La
simbologia espressa dall’opera è oggi ritenuta la più autorevole espressione
d’incontro tra arte, fede e storia
che ha concluso il XX secolo. Il monumento Scepi’s Man of Peace è stato
collocato dalla Fondazione Gorbaciov, dal Presidente Marzio Dallagiovanna, dal
Segretario Cristiano Grandi e dai Premi Nobel Per la Pace, per l’iniziativa del
gallerista Attilio Zammarchi al MAGI 900
Museo delle Generazioni Italiane (Bo),
a Roma presso l’Ambasciata della Palestina (Caracalla), alla Galleria d’
Arte Moderna Ricci Oddi (Pc).
I premi Nobel per la Pace nel 1999 donarono in Vaticano a Giovanni Paolo
II, L'opera
d’arte “L’Uomo della Pace - Karol Wojtyla di Franco Scepi”.
Nel 2005 per volontà di S.E. Mons. Francesco Zerrillo Vescovo di
Lucera-Troia, il bozzetto originale del dipinto, venne collocato presso l’altare di Santa Maria Patrona
nella Cattedrale di Lucera, dove
San Giovanni Paolo II si raccolse in preghiera . Nel settembre del 2014
nell’antica Basilica di Sant’Eufemia a
Piacenza, per volontà del Mons. Pietro Casella, che condivise il percorso
storico dell’opera per la sua conoscenza di Wojtyla e di Mikhail Gorbaciov , è
stato creato il primo altare dedicato a Giovanni Paolo II, con formelle in oro e ritratto del Santo.
Nella Città di Milano è in progetto la posa del monumento in Piazzale
Bologna.
Per iniziativa della Fondazione CodexCodicom è in progetto la posa del
Monumento al Palazzo dell’ONU di New York.
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STORIA DEL SIMBOLO DELLA PACE
Nella Polonia del 1977, molto dei
fermenti di Solidarnosc , c‟era un gruppo di intellettuali cattolici, legati al
vescovo di Cracovia Karol Wojtyla. Tra questi spiccavano due registi: Andrzej
Wajda e Cristof Zanussi. In quell’ anno Andrzej Wajda stava ultimando il
montaggio della sua nuova opera, ambientata al tempo di Stalin. Per realizzare
il manifesto del film, Wajda chiamò un artista e comunicatore con studio a
Milano, ma di puro sangue Lucerino : Franco Scepi.
Scepi, influenzato dai fermenti della
Polonia di quel tempo e dal pensiero rinnovatore del vescovo di Cracovia, creò
un manifesto raffigurante una testa androgina (volendo rappresentare
l’umanità sia femminile che maschile) costruita come un muro, con gli occhi
socchiusi, prigioniera delle divisioni e delle incomprensioni, dalla cui
sommità, usciva il simbolo del comunismo. Nel 1978, Karol Wojtyla salì
al pontificato e nello stesso anno, il film di Wajda, con il manifesto di
Scepi, vinse il premio speciale della critica a Cannes. Il manifesto fu
considerato “utopicamente” la raffigurazione del crollo del muro di Berlino.
Wajda , per timore di ritorsioni da parte del governo “socialista” volle che
Scepi sostituisse il simbolo del comunismo, con una colomba rossa, per non
scuotere oltremodo lo spirito del tempo. Ciò nonostante, Papa Wojtyla, in uno
dei suoi primissimi discorsi, predicò senza mezzi termini: “Non abbiate paura!
Aprite , anzi, spalancate le porte a Cristo di parlare all’uomo…”
Il destino dell’opera è stato caratterizzato
da un susseguirsi di circostanze che ne hanno In seguito Scepi creò dalla sua opera pittorica un
monumento in bronzo che venne sottoscritto a Roma nel 1999 da Mikail Gorbaciov
e da tutti i Premi Nobel per la Pace del mondo , perché considerato simbolo
anticipatore del crollo del muro di Berlino e fine della guerra fredda.
Nella Bibblioteca Vaticana è conservato il pregiato Tomo CodexCodicum
con in copertina il bassorilievo in oro dell’Uomo della Pace di Scepi. Il
volume raccoglie le preziose testimonianze autografe riguardanti l’opera e la
Pace, con manoscritti di Papa Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta,
Yesser Arafat, Carlos FilipeXimenes Belo, Norman Borlaug, MaireadCorrigan,
Dalai Lama, Mikhail Gorbaciov, RigobertaMenchùTum, Lech Walesa ed altri
fondamentali protagonisti della storia nel 900. La
simbologia espressa dall’opera è oggi ritenuta la più autorevole espressione
d’incontro tra arte, fede e storia che ha concluso il XX secolo. Il monumento
Scepi’s Man of Peace è stato collocato dalla Fondazione Gorbaciov, dal
Presidente Marzio Dallagiovanna, dal Segretario Cristiano Grandi e dai Premi
Nobel Per la Pace, per l’iniziativa del gallerista Attilio Zammarchi al MAGI 900 Museo delle Generazioni Italiane
(Bo), a Roma presso l’Ambasciata della Palestina (Caracalla), alla Galleria d’
Arte Moderna Ricci Oddi (Pc). I premi Nobel per la Pace nel 1999 donarono in
Vaticano a Giovanni Paolo II, l’opera d’arte “L’Uomo della Pace - Karol Wojtyla
di Franco Scepi”. Nel 2005 per volontà di S.E. Mons. Francesco Zerrillo Vescovo
di Lucera-Troia, il bozzetto originale del dipinto, venne collocato presso
l’altare di Santa Maria Patrona ella Cattedrale di Lucera, dove San Giovanni Paolo II si raccolse in
preghiera . Nel settembre del 2014 nell’antica Basilica di Sant’Eufemia a
Piacenza, per volontà del Mons. Pietro Casella, che condivise il percorso
storico dell’opera per la sua conoscenza di Wojtyla e di Mikhail Gorbaciov , è
stato creato il primo altare dedicato a San Giovanni Paolo II, con formelle in
oro e ritratto del Santo. Nella Città di Milano è in progetto la posa del
monumento in Piazzale Bologna.Per iniziativa della Fondazione
CodexCodicom è in progetto la posa del Monumento al Palazzo dell’ONU di New
York.
Dal 1999 ad oggi 2014 l’originale
statuetta in bronzo SCEPI’S MAN OF PEACE
AWARD è stata attribuita dai Premi
Nobel per la Pace per il sostegno dato alle cause umanitarie ed etiche:
• Roberto Benigni, per il messaggio di
pace lanciato al mondo attraverso il suo film “La vita è bella”
•Gianni Morandi,Mogol e Niccolò Fabi, in rappresentanza della
Nazionale Italiana Cantanti , per aver destinato a fini di solidarietà e di
charity, per oltre 40 miloni di euro, l’intero incasso delle loro partite di
calcio giocate in 20 anni di attività.
•Yusuf Islam, già noto come Cat Stevens, per avere alleviato le
sofferenze di migliaia di bambini e delle loro famiglie in paesi tormentati
dalle guerre, attraverso Small Kindness, l’organizzazione umanitaria da lui
fondata
•Bob Geldof per il suo instancabile
lavoro e per aver levato con forza voce a sostegno e in nome dei poveri del
continente africano anche attraverso l’organizzazione dei grandi concerti
mondiali per l’Africa “Live Aid” e “Live 8”
Uno speciale
Man for Peace Award, in memoria del Nobel per la Pace Sir Joseph Rotblat, scomparso nel 2005, è stato attribuito quello
stesso anno anche a
• DawnEngle e Ivan Suvanjieff, fondatori del movimento PeaceJam sostenuto da 12
Premi Nobel per la Pace, per essersi particolarmente distinti, attraverso i
loro PeaceJam realizzati in diverse parti del mondo, nell’educare a una cultura
di pace le giovani generazioni, diffondendo tra loro la parola e l’esempio dei
Premi Nobel per la Pace.
• Claudio Baglioni per l’impegno sociale
della sua fondazione O’Scia.
• Massimo
Cacciari premiato per il suo impegno a sostegno dell’ambiente.
• Roberto Baggio ad Hiroshima il ‘World Peace Award
2010’. Il premio è stato assegnato al calciatore
quarantatreenne ‘per il suo impegno forte e costante alla pace nel mondo e le
relative attività internazionale’
• Gianfranco
Zola, a Londra
nel 2010 per il suo impegno etico e sportivo e per le sue doti umane e
di coesione tra le nazioni.
• IL 1
CHANNEL ONE RUSSIA WORLD WILDE di Mosca
2014 alla signora LiubaKharina e Natalia Kuzhetsova per la qualità dei
programmi culturali
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FIRME DEI PREMI NOBEL |